Ascolta

Corrente, il primo lavoro dei Granato, è uno sguardo sul mondo da dentro il mondo. È una lotta per la creazione di “possibili equilibri alternativi”. Nulla era dato all’inizio se non l’esigenza di un nuovo innamoramento verso la musica e verso la realtà che ci circonda. Sei brani materializzano le riflessioni, le sensazioni, gli sforzi, le ricerche, le discussioni, le responsabilità che ognuno degli autori ha vissuto durante la realizzazione del lavoro. Un percorso di scoperta e di crescita, una riflessione sulla condizione attuale del fare musica e sul come porsi per far sì che il pubblico possa comprendere e l’artista esprimersi.

Tutti i brani sono stati scritti e arrangiati da Francesco Bianco e Alessandro Cicala. Il lavoro ha visto la partecipazione di Rosanna Salati, che ha donato la sua voce per il brano che dà il nome all’album.


“Europe, where are you?” è l’interrogativo che apre Europe. Realizzato durante la quarantena, il brano riflette sugli squilibri politici, sociali, economici palesati dall’epidemia. Nei giorni della clausura causata dal Coronavirus tante sono le domande che emergono da una semplice lettura di ciò che accade. Realizzato e prodotto inseme a Dario Giuffrida, ospite Raffaele Errico al basso.


Arpeggi in loop e lunghe sezioni melodiche; batteria elettronica e linee di sintetizzatori: è questa la formula di Ultra.

«Semplice ed essenziale, il brano è tutto basato su due arpeggi di chitarra che si ripetono in loop; da questi si sviluppa, poi, una lenta e melanconica melodia alla slide guitar, sostenuta da un corposo suono di basso e da ritmiche elettroniche apparentemente fuori quadra, altro nostro marchio di fabbrica: cerchiamo sempre di creare inaspettate svolte nei nostri brani, porte che lasciano intravedere gli altri “possibili equilibri alternativi”, per citare parole dal nostro primo album».


“La camera di Viola” racconta una storia, una breve parentesi nella vita di un’adolescente che si trova a dover mettere in discussione se stessa, compreso il proprio corpo, per cercare di affermare la propria esistenza, la propria personalità, la propria individualità. È l’allegoria di uno stato esistenziale che, nella nostra società di massa e consumistica, non esclude nessuno. Tutto è reificato, mercificato e venduto; nulla sembra appartenerci davvero, neanche il nostro corpo: la vendita pare essere l’unico assunto che ci rende uomini vivi. “La camera di Viola” è, insomma, una riflessione sull’alienazioneDal punto di vista musicale, “La camera di Viola” nasce da un’idea di Alessandro: una serie di note ripetute in ciclo e un giro armonico a loro supporto, elementi ancora molto evidenti nella stesura definitiva del pezzo. Il risultato è una musica sensuale e coinvolgente, a tratti asciutta e delicata, a tratti più ricca ed espressiva.


Ogni momento della nostra esistenza è pervaso dalle logiche di mercato. Il protagonista del brano mostra l’assenza, mentale e spirituale, di una persona media, non molto diversa da noi: sul divano, davanti alla TV, guarda dal di fuori il mondo privatizzato che non gli appartiene; con un click esprime il suo voto e di ciò si accontenta. La giostra è stato un brano molto impegnativo: abbiamo lavorato tanto per trovare una quadra tra la musica, gli arrangiamenti e il testo. Le versioni del pezzo sono state molteplici, con accordi o testi diversi da quelli che poi abbiamo scelto come definitivi. Il testo è stato scritto da Francesco, mentre i giri di accordi sono nati da un’idea di Alessandro. Con Dario (Giuffrida) abbiamo poi trovato la forma definitiva e la sonorità che caratterizza il pezzo: un rock deciso con atmosfere elettroniche


L’idea di registrare un live al Villaggio Globale è nata dall’esigenza di suonare dal vivo, dopo tanti mesi in cui questo non era stato possibile. Abbiamo pensato, perciò, di realizzare un video e di suonare due dei brani dell’album in uscita, “Canzoni per giovani adulti” inserendo, inoltre, delle parti elettroniche esclusivamente strumentali, le quali fungono da intro ai due brani.


«La veste musicale del disco è sostanzialmente rock, elettronica e a tratti pop. I brani sono caratterizzati per la maggior parte da forme che partono dall’idea di canzone, ma che trovano la quadra in maniere diverse, alternative e cangianti. Ogni brano ha una vita a sé, una sua essenza, una propria personalità ma, allo stesso tempo, il disco conserva una omogeneità di veduta».


“Lampedusa (se l’uomo resta)” è un riarrangiamento di “Lampedusa”, brano tratto dal loro primo album, “Corrente”. I Granato hanno sentito l’esigenza di lavorare di nuovo su questo pezzo e presentarlo ancora una volta al pubblico per riportare in evidenza le tematiche che questo brano affronta, ancora più attuali in questo momento storico.